Sono le 3 di notte e te se ne sta lì, ferma sul ciglio della strada.
Puoi solo immaginare il colore dell'asfalto, la linea bianca al centro,
forse tratteggiata, che prende dolcemente una curva verso destra. Non
puoi vedere, perché c'è solo il buio e anche la luna ha dimenticato il
mondo, stanotte.
Senti il freddo, salirti nelle ossa, sotto la
gonna che ti sta male ma hai indossato lo stesso, e tra le gambe, ti
entra dentro. Come un corpo estraneo che si fa spazio sapendo esattamente come muoversi per non lacerarti, dall'interno.
Non lo avevi mai voluto, ma sai rivelartelo solo adesso, nel tuo
piccolo momento di onestà. Forse l'unico che vivrai nella tua vita,
perché sta finendo, adesso. Qui, sul ciglio di questa lingua nera scordata da
Dio, tu che invece Dio lo hai ricordato, sempre, e hai provato a
scovarlo in ogni Uomo che ha incrociato la tua strada. Tu che in questo momento,
contro il comune senso di chi sta per abbandonare la terra, in quel dio
non ci credi più. Perché questa pace l'hai cercata e l'hai trovata solo
adesso: ma ora che cosa puoi fartene?
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