"oddio mi sento le caviglie in catene"

mercoledì 1 ottobre 2014

senza titolo 1


Ho vissuto mille vite in un secondo.
Ho pensato per un attimo di avere il controllo di tutto, di perderlo, poi riaverlo in mano.
Ho creduto per un attimo di essere più giovane, più vecchia, poi di vivere il presente come se fosse passato ed io sapessi già quello che era giusto fare. Ho preteso in quel momento di essere bella e avere gli occhi dei passanti tutti puntati su di me e che il sole stesse tramontando dietro alle foglie ormai gialle dell’autunno. In un secondo ho rivisto te al lato della strada, fisso con gli occhi alle nuvole che mi dicevi “guarda la luce di questo sole come le trapassa e ci illumina il viso”. Avevo torto e ragione allo stesso tempo. Andavo piano e velocemente allo stesso istante. Dicevi “guarda quella donna affacciata alla finestra che lascia gli stessi raggi di sole illuminare il suo viso, come è buffa nella sua estasi di capelli bianchi splendenti” e ridevamo insieme, come se fosse la cosa più divertente al mondo. E subito sparivi, nel nulla dei miei pensieri che andavano anche loro piano e velocemente allo stesso tempo, al ritmo dei miei passi.
Racconterò di questo secondo e sarà come raccontare della mia vita intera, pensai. Ed eccoti di nuovo lì al lato della strada sul ponte che collega i due lati del fiume, che divide in due la città, come una lama e poi ancora si divide a sua volta e crea delle isole diverse una dall’altra. Di nuovo ridevamo ma non ricordo più di cosa, ma so per certo che per noi era importante.

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