"oddio mi sento le caviglie in catene"

lunedì 19 gennaio 2015

senza titolo 8

Dicono che l'obiettivo della loro vita sia raggiungere la perfezione.
Tutti automi vestiti di classe, con il mirino settato sullo scalare montagne, per arrivare al traguardo su vette bianche come il latte, senza nemmeno una sbavatura, nessuna impronta sulla neve.
Cerchiamo invece le imperfezioni, le righe storte, i buchi sulle maglie, la matita che cola, la parola fuori posto, l'eccessiva salivazione, l'eccitazione di fronte alle cose belle, che non si può contenere ed esplode in mille rivoli tra le pupille e il naso (storto).
Andiamo a vedere come si evolve l'essere umano fuori dai suoi schemi, in difficoltà di fronte a qualcosa di così indefinito da non poter essere affrontato con precisione. Quando la soluzione non è una sola.
Puntiamo con forza e insistenza sulla creatività. Proviamo a vivere così, sempre all'ultimo minuto, sempre di aria rarefatta, sempre con panni sporchi da lavare nel fiume che scorre dentro di noi, nel lento scivolare di un giorno semplicemente imperfetto.
E troveremo la nostra personale prospettiva sulla perfezione.

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